Mistico requiem
Giuseppe Verdi, completamente assorto nella direzione musicale.
Nel creare questa opera ho recuperato interiormente la mia esperienza di violinista (di una volta…) e da essa mi sono lasciata guidare. Nei momenti in cui suonavo io divenivo ascolto, ero ascolto, solo ascolto: l’ascolto del suono del mio violino. L'ascolto assorbiva tutta me stessa.
E quando guardo la scultura del mio Verdi, mi sembra che anche il Maestro sia assorbito dall'ascolto in modo totale, con tutto se stesso. L'essenzialità della musica sembra tale da coinvolgere tutte le parti del Suo corpo nella direzione musicale: anche i baffi sembrano dirigere, a rinforzo della bacchetta! .
“Come mai Verdi fra le tue opere?” mi sono sentita chiedere più di una volta. E a buon motivo! In effetti non ha niente a che vedere con la mia montagna…
La scultura è nata dal mio cuore di nonna. Mi spiego: ho due nipoti che vivono in Brasile e che vedo attraverso Skype. Un giorno Francesco, il più grande, di circa dieci anni allora, mi ha fatto vedere con orgoglio una pagina stampata e la foto di Giuseppe Verdi. Era il suo compito di studio, vissuto dal bambino quasi come riconoscimento di grandezza delle sue origini: figlio di genitori di Parma! Anche loro! Con che entusiasmo mi ha detto: nonna, guarda! E così è nato per lui MISTICO REQUIEM.
Maria Grazia Passini